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a cura di Padre
Angelo Grande
<22/02/2019 - Spero di non annoiare alcuno
per la insistenza con la quale, ancora una volta, parlo della importanza di ...>
<16/02/2019 - Se ad una persona abituata a
lamentarsi di come vanno le cose si ...>
<09/02/2019 - Dalla qualità delle relazioni
con gli altri dipende in buona parte la serenità del nostro quotidiano. ...>
<01/02/2019 - Domenica 3 febbraio si celebra
la giornata per la Vita. Si era partiti 41 anni fa per scongiurare ...>
<26/01/2019 - Come fa piacere trovare in un
ufficio, in un negozio, sul bus persone disponibili e gentili che
rispondono, ...>
<19/01/2019 - Mi hanno donato un libro –
forse perché non sono capace, ma neppure lo voglio, di nascondere gli anni ...>
<05/01/2019 - Può succedere che le feste,
anche quelle religiose, perdano in armonia e serenità - a causa di assenze, ...>

<29/12/2018 - Ciascuno di noi si porta
dentro - forse dimenticati o addirittura soffocati - progetti, desideri e
sogni. ...>
<22/12/2018 - Il Natale non è ancora
programma realizzato, traguardo raggiunto, vittoria conquistata. ...>
<15/12/2018 - Chi si mette in viaggio, per
venire o andare, desidera e si augura una buona accoglienza. ...>
<09/12/2018 - Se vuoi veramente un “Natale
che sia tale” indossa il vestito adatto, confacente! ...>
<01/12/2018 - Rischierai, affrettatamente,
di catalogare come “luogo comune “ da sorvolare quanto ...>
<25/11/2018 - Ciascuno di noi, più o meno
coscientemente e responsabilmente, ...>
<17/11/2018 - Come è vero che le parole si
moltiplicano quanto più la realtà da esse significata vien meno, ...>
<10/11/2018 - Una delle più grandi gioie
della vita consiste nel potersi relazionare serenamente, cioè nel capirsi, ...>
<04/11/2018 - “Sporcarsi le mani”. “Avere le
mani sporche”. Due espressioni che ...>
<28/10/2018 - Un ponte collega: pensiamo a
quello di 54 Km, inaugurato qualche giorno fa, che unisce Hong Kong a ...>
<21/10/2018 - Domenica 14 ottobre ennesima
dimostrazione di ricordo, affetto e gratitudine nei confronti di P. Modesto, ...>
<13/10/2018 - Quanti, e sono molti, guardano
in alto alla ricerca del volto di Dio non dovrebbero ...>
<07/10/2018 - Condivido con voi esperienza e
riflessione. Qualche giorno fa ho celebrato la messa per un ...>
<30/09/2018 - Dopo la pausa estiva sono
riprese appieno le attività: sul lavoro, nella scuola, nelle ...>
<24/09/2018 - A me capita a volte – ma penso
capiti anche a voi, a tutti - di avere la sensazione ...>
<16/09/2018 - L’egoista è colui che pensa
solo a se stesso, al proprio tornaconto ...>
<11/09/2018 - Ripartire con il piede giusto!
Riaprono le scuole e il ritmo della vita famigliare cambia. ...>
<26/08/2018 - Non lasciarsi stroncare ma
neppure dimenticare il crollo del ponte autostradale Morandi ...>
<07/07/2018 - Può capitare nei discorsi
anche meno impegnati, come quelli occasionali dei giorni di vacanza, ...>
<16/06/2018 - Hai ma riflettuto su quali
siano le tue reazioni più immediate, frequenti e durature di fronte alle
“diversità” ...>

<09/06/2018 - Con la “esortazione
apostolica” – così vengono chiamati alcuni importanti documenti -: ...>
<02/06/2018 - Le parole, gli scritti, le
immagini sono strumenti di comunicazione e ben sappiamo quanto, ...>
<25/05/2018 - Si riaffaccia vivo il ricordo
della notte tra il 30 e il 31 maggio dello scorso anno. ...>
<20/05/2018 - Tra i molti che si danno da
fare per trasformare in meglio il mondo ve ne sono alcuni tentati ...>
<13/05/2018 - Il bene seminato continua a
germogliare. Lo abbiamo constatato ancora una volta a Rumo ...>
<05/05/2018 - Ricordando l’educazione
ricevuta in famiglia e a scuola, le persone di una certa età ...>
<21/04/2018 - Nel linguaggio “rangers”
ritorna spesso la parola “recinto” con chiaro riferimento alla pagina del
vangelo ...>
<14/04/2018 - Ma la primavera di questo 2018
si decide ad arrivare o no? ...>
<07/04/2018 - Caro Modesto, ...>
<31/03/2018 - Vorrei condividere una
riflessione suggerita dai testi della liturgia dei giorni di Pasqua ...>
<23/03/2018 - Lentamente, pur senza
esplosione di colori e tepore, la primavera avanza. ...>
<18/03/2018 - È nota l’affermazione di
Archimede di Siracusa (287 ? – 212 a.C.): “datemi un punto di appoggio e
solleverò ...>
<10/03/2018 - Al centro della festa di
Pasqua c’è la morte in croce e la risurrezione di Gesù Cristo, il Signore! ...>
<04/03/2018 - Essere ed apparire. Non
sempre, nella vita reale, i due verbi si incontrano perché spesso una
persona riesce a ...>
<25/02/2018 - Chi parla con le mani, cioè chi
agisce coerentemente al suo dire, si fa capire da tutti. ...>
<17/02/2018 - Si narra che il filosofo greco
Diogene (416-323 circa a. C.), passeggiando ...>
<11/02/2018 - Le statistiche, lo sappiamo,
sono da interpretare. Esse infatti attribuiscono a ciascuno meriti o colpe ...>
<04/02/2018 - Ciascuno di noi, più o meno
consapevolmente, influenza e a volte pure condiziona l’agire degli altri ...>
<30/01/2018 - Qualche giorno fa, per la
precisione sabato 27 gennaio, ci siamo ritrovati al santuario della
Madonnetta ...>
<21/01/2018 - “Anche se la finestra è la
stessa, non tutti quelli che vi si affacciano vedono le stesse cose. ...>

<13/01/2018 - Si ritiene libero chi non
subisce condizionamenti di sorta che ...>
<05/01/2018 - Come si dice popolarmente:
“con l’Epifania, tutte le feste vanno via”. ...>
<27/12/2017 - “Nel giardino della solitudine
crescono due generi di frutti. ...>
<19/12/2017 - Natale 2017 ...>
<16/12/2017 - Quest’anno mi sto
riconciliando con le luci fantasiose che sprigionano gli alberi di Natale in
tante case ...>
<10/12/2017 - Ci si rallegra che alcune
feste cristiane siano ricordate e celebrate anche in ambienti ...>
<02/12/2017 - Quando si fanno gli auguri si
esprime il desiderio che nella vita dei destinatari entri e cresca qualcosa
di bello, ...>
<28/11/2017 - Ogni incontro interpersonale,
anche il più superficiale, fa scattare la reazione della simpatia o ...>
<18/11/2017 - “Non amiamo a parole ma con i
fatti”. Al tema della prima Giornata Mondiale dei poveri - ...>
<12/11/2017 - Non conoscevo Edmund Burke
(1729-1797) - uomo politico, filosofo e scrittore britannico - ...>
<05/11/2017 - Definiamo fluido ciò che
riusciamo a toccare ma non a trattenere; ...>
<28/10/2017 - “Date a Cesare quel che è di
Cesare, e a Dio quel che è di Dio”. ...>
<20/10/2017 - A volte la spontaneità, dote
apprezzabile ed apprezzata perché libera da ...>
<18/10/2017 - Si individuano con un una
certa facilità le cause ed anche i rimedi di alcuni malesseri che ...>
<05/10/2017 - “Spero sia utile, anche ai
giovani, la riflessione che col passare degli anni mi accompagna
insistentemente. ...>
<01/10/2017 - "Tutte le belle notizie
rallegrano e danno coraggio e speranza. Alcune però ci toccano più da vicino. ...>
<24/09/2017 - Una bella iniziativa che farà
certamente piacere al mondo di Millemani e a molti altri. ...>
<18/09/2017 - Mi piace immaginare la mia
vita all’interno di un triangolo equilatero dove gli spazi ...>
<10/09/2017 - E’ di qualche giorno fa la
notizia che nel mar Ligure, nel corso di quest’anno, ...>
<05/09/2017 - Quanti si ostinano a credere e a
dire che accanto a tanti alberi che cadono fragorosamente ne ...>
<01/09/2017 - Fino a qualche tempo fa mi sentivo
quasi un “turista” che si accontenta di ...>
22/02/2019
Spero di non
annoiare alcuno per la insistenza con la quale, ancora una volta, parlo
della importanza di curare le buone relazioni interpersonali capaci di
colorare anche il quotidiano più grigio.
Ho letto recentemente quanto ricordato da Papa Francesco e ci ho
riflettuto: “Non tutti possono essere considerati amici: gli amici
infatti si possono e si devono scegliere. Tutti però possono e devono
essere considerati fratelli”.
Amici si diventa, fratelli siamo nati.
Ecco dunque una solida base o pedana di lancio per ridipingere gli
interni delle nostre abitazioni, le facciate dei nostri caseggiati, le
vie dei nostri quartieri.
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16/02/2019
Se ad una
persona abituata a lamentarsi di come vanno le cose si consiglia di
adattarsi, si corre il rischio di essere fraintesi. Adattarsi, infatti,
viene giudicato come rinuncia, cedimento, compromesso interessato.
Ma adeguarsi significa, innanzitutto, rendersi conto e quindi
informarsi, confrontarsi, aggiornarsi, ponderare, valutare ed agire di
conseguenza.
Adeguarsi , quindi, non è invito a ritirarsi ma stimolo alla ricerca di
ciò che è meglio e dei mezzi più efficaci per raggiungerlo.
Adattarsi non è cedere le armi “pro bono pacis” ma continuare a
combattere, quando ne valga la pena, senza colpo ferire.
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09/02/2019
Dalla qualità
delle relazioni con gli altri dipende in buona parte la serenità del
nostro quotidiano. E questo sia fra le quattro mura di casa, che sul
lavoro o negli incontri occasionali più o meno coinvolgenti.
Lasciarsi condizionare dalle impressioni o da giudizi affrettati è
ingiusto e controproducente. Occorre procedere con prudenza e
discernimento. Soprattutto non bisogna dimenticare che dietro la
maschera che a volte deturpa il volto di alcune persone sopravvivono
bellezza e dignità non apprezzate o peggio deturpate e apparentemente
distrutte. Si tratta di riportarle alla luce e all’originario splendore!
Non limitarsi a vedere ma impegnarsi a guardare!
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01/02/2019
Domenica 3
febbraio si celebra la giornata per la Vita. Si era partiti 41 anni fa
per scongiurare la legalizzazione dell’aborto. Oggi ci ritroviamo a
difendere la vita anche da chi considera conquista la eutanasia sotto
varie forme, da chi giustifica con leggerezza il suicidio, da chi con
calcolo egoistico o per sola indifferenza espropria milioni e milioni di
persone dal diritto non solo di vivere ma di vivere dignitosamente. Con
quanti pretesti ed interessi distorti si procurano o si tollerano simili
drammi! L’istinto innato della conservazione e del desiderio di una vita
migliore bastano a convincere che la vita sia un dono. Un dono da
apprezzare, rispettare e difendere in se stessi e in tutti gli altri. Un
dono che nessuno ha convenienza o diritto a sciupare e tantomeno a
distruggere. Nei giorni scorsi si e detto e ripetuto che non dobbiamo
perdere la memoria di quanto è stato fatto o permesso durante la seconda
guerra mondiale. Una vignetta, circolata in queste ore, raffigura un
nero che dal parapetto di un barcone guarda un lontano orizzonte, la
didascalia ne esplicita il pensiero:”finita una memoria se ne fa
un’altra”. La celebrazione del 3 febbraio ci chiede di non permetterlo.
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26/01/2019
Come fa
piacere trovare in un ufficio, in un negozio, sul bus persone
disponibili e gentili che rispondono, informano ed intervengono con
gentilezza non affettata, con prontezza, con attenzione, con premura.
Niente di straordinario ma un qualcosa che va oltre la buona educazione.
A me è capitato recentemente nella biglietteria di una piccola stazione
ferroviaria. Me ne sono rallegrato ed ho riflettuto: “quanto poco basta
per sentirsi a proprio agio e , conseguentemente, quanto poco … per
trasmettere serenità a persone e ambienti”. Un “tanto poco” di cui siamo
creditori ed al tempo stesso debitori. Un “tanto poco” da non sprecare!
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19/01/2019
Mi hanno
donato un libro – forse perché non sono capace, ma neppure lo voglio, di
nascondere gli anni evidenziati dalle rughe del mio volto - , un libro
che insegna a valorizzare il tempo capace, col passare degli anni e dei
decenni, di traghettarci alla saggezza che rende matura e serena la
vita.
Leggendolo vi trovo riflessioni e consigli quanto mai opportuni. Viene
evidenziato come quando si è giovani ci si preoccupa giustamente del
futuro e lo si insegue anche a costo di adattamenti, di rinunce o
addirittura di compromessi.
L’età matura, al contrario, costringe a concentrarsi su se stessi e a
gestirsi con quanto si tiene nelle mani. E’ inconcludente e devastante
ostinarsi - anche a rischio di cadere nel ridicolo - a seguire
atteggiamenti e mode esclusive dei giovani e tentare così di trattenere
o almeno di prolungare la giovinezza comunemente considerata l’età
migliore.
In realtà è l’età che avanza che permette di riscoprire e mettere a
frutto il tesoro della propria personalità, liberandola dai
condizionamenti, a volte negativi, imposti dalle persone e dai contesti
del quotidiano. Da qui il consiglio a guardarsi dentro con in propri
occhi e a lavorare alla realizzazione delle proprie aspettative,
indifferenti alle attese ed ai giudizi degli altri.
In effetti questo ragionamento è convalidato dalla esperienza, infatti
la felice soluzione delle difficoltà dipende in buona parte dallo stato
d’animo con cui si affrontano.
Proseguendo nella lettura del libro, però, si fa strada in me qualche
riserva e perplessità. Pare si dia per scontato che nella miniera che
siamo invitati ad esplorare vi sia solo “oro colato” o diamanti già
finemente lavorati e trasformati in preziosi monili. Sembra di leggere
che il proprio carattere, il proprio sentire, il proprio io debbano
difendersi o riscattarsi solo da ogni confronto con il mondo esterno e
con Dio stesso .
Sebbene a volte le relazioni con gli altri e con l’Altro, perché
condizionate da formalismo e superficialità, abbiano prodotto effetti
negativi, sarebbe desolante eliminarle dal nostro crescere.
Essere liberi non equivale ad essere indipendenti!
E’ stata questa la tentazione cui ha ceduto l’Adamo della bibbia il
quale ha preteso di erigersi a misura del bene e del male sganciandosi
da ogni riferimento considerato umiliante dipendenza.
L’esperienza e la fede, al contrario, mi confermano che chi si sente
libero solo perché totalmente indipendente dagli altri e da Dio, rischia
di ritrovarsi schiavo. Schiavo di se stesso.
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05/01/2019
Può succedere
che le feste, anche quelle religiose, perdano in armonia e serenità - a
causa di assenze, preoccupazioni, inviti non ricevuti od omessi, ed
anche spese vere e proprie - a scapito del divertimento inteso e
programmato come evasione e fuga dal quotidiano. Ma non bastano, per
fare festa, l’allegria e il divertimento perché l’ elemento essenziale
della festa è il ricordo e la celebrazione - cioè la memoria - di un
evento gioioso capace ancora di generare gioia e, conseguentemente,
allegria e divertimento.
Con la fine delle festività natalizie scompaiono i segni della festa.
Auguriamoci di custodire ed accrescere i motivi e i frutti di quella
gioia nata con l’ annuncio degli angeli sulla grotta di Betlemme in
occasione di un Natale veramente speciale!
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29/12/2018
Ciascuno di
noi si porta dentro - forse dimenticati o addirittura soffocati -
progetti, desideri e sogni . Mille ragioni e mille esperienze ci possono
spingere a tener chiuso il cassetto; ma mille ragioni, ed una in più –
al contrario - ci convincono a riaprilo, a ripartire, riprovare. Chi
crede nel Natale crede anche nell’Anno nuovo e nel domani migliore. Ci
crede e ci spera perché si ritrova con energie e possibilità che sente
di voler e dover utilizzare: per sé e per altri. Anche se alcuni
chiudessero gli occhi, non è questa una buona ragione per non accendere
la luce o per spegnerla. E poi: serve più accendere un fiammifero che
maledire le tenebre!
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22/12/2018
Il Natale non
è ancora programma realizzato, traguardo raggiunto, vittoria
conquistata.
La nascita di Gesù, al contrario, è stata e continua ad essere una linea
di partenza. Il Figlio di Dio, con la sua presenza fra noi, è venuto
infatti ad indicarci la strada ed anche a provvederci del necessario
equipaggiamento per un lungo e faticoso viaggio. Se la meta appare
ancora lontana, se la pace e la giustizia, la collaborazione e la
sussidiarietà, la benevolenza ed il perdono non sono ancora fioriti
ovunque, è perché il seme fertile che ci è stato donato è caduto su
terreno sterile o refrattario della superficialità e dell’egoismo.
Perché possa germogliare, crescere e portare frutto dipende quindi da
noi, da ciascuno di noi!
Al lavoro, dunque, e buon Natale!
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15/12/2018
Chi si mette
in viaggio, per venire o andare, desidera e si augura una buona
accoglienza.
A Natale siamo invitati ad accogliere “Colui che viene nel nome del
Signore” e quanti – in definitiva tutti – Gesù considera parte di sé:
“qualunque cosa, in bene o in male, avete fatto agli altri l’avete fatta
a me”.
Ma anche chi accoglie ha bisogno di essere accettato, accolto,
abbracciato. Solo allora un incontro matura in accoglienza, si trasforma
in dono. Dono reciproco che arricchisce chi dà e chi riceve.
Con umiltà e fiducia mettiamoci dunque in cammino, in viaggio, in
ricerca.
Buon viaggio!
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09/12/2018
Se vuoi
veramente un “Natale che sia tale” indossa il vestito adatto,
confacente! Liberati delle vesti spesso sfilacciate o peggio, abbandona
il taglio di capelli e gli ornamenti de quanto ti fa sentire alla moda
ma non te stesso. . Ricerca e torna ad indossare la veste simbolica che
ti è stata donata il giorno del tuo battesimo e che ti tè stata
consegnata con le parole: “rivestiti del Signore nostro Gesù Cristo” .
E’ ora di ritrovare, ripulire, rammendare e , soprattutto, indossare
tale veste. Tale stile di vita. Ogni altro vestito non ti si addice. Non
è stato cucito per te.
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01/12/2018
Rischierai,
affrettatamente, di catalogare come “luogo comune “ da sorvolare quanto
hai cominciato a leggere. Eppure – come più di una volta ho osato
proporre – abbiamo bisogno di riappropriarci del vero significato dei
gesti e delle parole più usuali.
Il 25 dicembre è festa. Festa di chi, festa perché? Le risposte vengono
dal modo con cui si “festeggia”: al mare o sulla neve; in famiglia o in
vacanza; seguendo o meno rituali e menù tradizionali …
Ma la risposta vincente rimane - pur sempre - : è Natale. E Natale
significa nascita, compleanno. Quindi il 25 dicembre si ricorda che è
nato Gesù il quale è venuto a portare a ciascuno di noi il bacio di Dio!
Non è motivo sufficiente per rallegrarsi, festeggiare? Corriamo dunque
incontro a chi viene a noi con le braccia spalancate.
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25/11/2018
Ciascuno di
noi, più o meno coscientemente e responsabilmente, cerca e difende la
propria libertà.
Nel vangelo troviamo che è la conoscenza e la coerenza con la verità a
renderci liberi. Gesù stesso nel processo di fronte a Pilato afferma di
essere “re”, guida responsabile dei suoi in quanto è testimone della
verità che rende credibile con il suo insegnamento ed esempio.
Vale la dunque la pena lasciarci guidare da Lui! O no?
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17/11/2018
Come è vero
che le parole si moltiplicano quanto più la realtà da esse significata
vien meno, è altrettanto vero che esse non vengono più usate quando
scompare dalla vita ciò che esprimevano ed indicavano. Così si parla
tanto di pace perché le guerre continuano a prosperare , ma raramente si
sente parlare, ad esempio, di spiritualità, di valori religiosi, ecc …
Non bisogna però essere facili a giudicare perché alcuni tesori vengono
custoditi gelosamente o manifestati e partecipati in modo diverso ma
ugualmente apprezzabile. Si pensi alle varie forme di solidarietà e di
volontariato che hanno sostituito il termine “carità” ma ne hanno
moltiplicato i frutti. Non preoccupano le parole che cambiano o
scompaiono. Il rischio incombente è quello di rendere vane ed inutili le
parole separandole, incoerentemente o peggio interessatamente, dalla
realtà da esse significata.
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10/11/2018
Una delle più
grandi gioie della vita consiste nel potersi relazionare serenamente,
cioè nel capirsi, nel comunicare, nell’accogliersi, nel riuscire
contemporaneamente a dare e a ricevere. E’ quindi importante curare
adeguatamente i mezzi e gli strumenti che rendono possibile e appagante
la relazione. I segni, il linguaggio, i mezzi della comunicazione
cambiano e progrediscono; ne favoriscono la crescita ma anche a volte
sono usati solo per pubblicizzare prodotti, crearne il bisogno,
incrementarne il consumo, e le vendite.
La religiosità, le preghiere, la liturgia servono per comunicare, per
facilitare la “connessione” con Dio. Scadono in pubblicità quando si
limitano ad incrementare l’emozione ed il fervore, senza giungere a
coinvolgere - sia pure gradualmente -, la ragione e la volontà che
rendono responsabile l’agire umano. Se l’emotività favorita dalla
architettura del tempio, dalla vivacità delle celebrazioni, dalla
creatività dei riti e dei canti, dalla partecipazione attiva dei
presenti, ecc …, non avvicina all’Altro e non conduce all’incontro con
Lui - che pure si rende presente, parla ed agisce con la grazia dei
sacramenti - rimane sterile autocompiacimento dei singoli o dei gruppi;
una buona partenza su una strada senza sbocco; un limitarsi
all’innamoramento senza aprirsi e giungere all’amore.
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04/11/2018
“Sporcarsi le
mani”. “Avere le mani sporche”. Due espressioni che usano le stesse
parole per esprimere constatazioni e giudizi opposti. Si sporca le mani
chi “non se ne lava le mani”, colui che si interessa fino a lasciarsi
coinvolgere e se necessario a pagare di persona, anche quando si tratta
di interessi che non lo toccano direttamente. Ma esiste qualcosa di bene
o di male che non possa interessare tutti ed ognuno? Al contrario chi ha
le mani sporche è colui che ha messo se stesso non accanto agli altri,
ma sopra gli altri o addirittura contro gli altri.
Diceva don Lorenzo Milani che non merita lode chi ha le mani pulite solo
perché le ha sempre tenute in tasca. Chi “mette le mani in pasta” potrà
anche sporcarsele senza, però, “avere le mani sporche”!
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28/10/2018
Un ponte
collega: pensiamo a quello di 54 Km, inaugurato qualche giorno fa, che
unisce Hong Kong a Macao. Un ponte può crollare, uccidere, separare e
ostacolare: sanguina ancora la tragedia del Morandi.
Ci sono i “ponti”che rendono possibili e belle le relazioni fra i
famigliari, i colleghi, le generazioni; sono però i più fragili: basta
poco a “rompere i ponti” e generare sfiducia, isolamento o peggio. Ci
sono poi i “ponti “che allungano ferie e riposo. C’è infine il “ponte”
del silenzio, della riflessione, della lettura, del confronto leale che
ci permette di raggiungere e incontrare noi stessi e di dare voce alla
coscienza ed ossigeno alle potenzialità di ogni genere che spesso
rischiamo di sottovalutare, zittire, soffocare. E’ un ponte che troppe
volte teniamo transennato preferendo percorrere altre strade che
riteniamo, pur ignorandone la meta, più agevoli e panoramiche. Rientrare
in se stessi - in fondo si tratta di questo - prepara a percorrere tutti
gli altri “ponti” in sicurezza.. Rientrare in se stessi e ritrovarsi può
richiedere di tagliare alcuni ponti , certamente però ne progetta e
costruisce altri. Stabili, affidabili!
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21/10/2018
Domenica 14
ottobre ennesima dimostrazione di ricordo, affetto e gratitudine nei
confronti di P. Modesto, ma soprattutto di testimonianza che il suo
agire sprizzante coraggio, generosità, lungimiranza e fede è stato
apprezzato, ereditato e viene messo a frutto. Lo hanno dimostrato
chiaramente le decine e decine di persone di ogni età presenti alla
inaugurazione della piazzetta, antistante la chiesa di S. Nicola in
Corso Firenze (Genova), dedicata alla sua memoria. La manifestazione è
stata preceduta da riunioni ed incontri di verifica e di programmazione
per quanto bolle in pentola. La “Fondazione P. Modesto” è infatti
presente ed impegnata in vari paesi e su molteplici campi. L’augurio
quindi che “l’aquilone continui a volare nonostante o grazie al vento
contrario”. A volare nella direzione giusta: verso l’alto!
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13/10/2018
Quanti, e sono
molti, guardano in alto alla ricerca del volto di Dio non dovrebbero
trascurare di abbassare lo sguardo e all’occorrenza di inginocchiarsi,
per riconoscerlo anche nel volto di chi cammina loro accanto. Sta
scritto infatti: “Dio fece l’uomo, ogni uomo, a sua immagine e
somiglianza “ e ancora: ” qualunque cosa – in bene o in male avete fatto
agli altri, lo avete fatto a me”.
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07/10/2018
Condivido con
voi esperienza e riflessione. Qualche giorno fa ho celebrato la messa
per un funerale. Al rientro in sacrestia ho trovato le persone che in
precedenza avevano chiesto, per la stessa ora, la messa per un loro
defunto e si sentivano danneggiate, per non aver sentito ricordare il
nome del loro congiunto, tanto da chiedere come risarcimento la
restituzione della offerta. Il disappunto, tanto per usare un eufemismo,
si è accentuato nonostante la dimostrazione che la messa “prenotata” non
era stata “soppressa” ma spostata di un giorno per il motivo
imprevedibile e facilmente comprensibile. A nulla, poi, è valso l’invito
a riflettere che il valore della messa non si misura dal tono della voce
con cui si ricorda un defunto, ecc … La risposta è stata che: “come dice
il papa, le messe non si dovrebbero pagare; voi preti invece … e poi vi
lamentate che le chiese si svuotano, ecc …”.
Sono rimasto sconsolato ma sereno ed ho concluso, fra me e me: “quanto
lunga e faticosa è la strada che ancora si deve percorrere”. Insieme!
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30/09/2018
Dopo la pausa
estiva sono riprese appieno le attività: sul lavoro, nella scuola, nelle
associazioni, nei movimenti di volontariato, nelle comunità
parrocchiali, ecc …
Molteplici sono le motivazioni che spingono ad operare, una però non
deve mancare mai: l’amore. Spesso viene citata la frase agostiniana:
“ama e fa ciò che vuoi” che troviamo nel commento alla prima lettera di
S. Giovanni. Ad evitare però che l’esortazione venga fraintesa e
svuotata così della sua positiva efficacia è bene completare la
citazione con quel che segue: “sia che tu taccia, taci per amore; sia
che tu parli parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore;
sia che perdoni, perdona per amore; sia in te la radice dell’amore,
perché da questa radice non può procedere se non il bene”.
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24/09/2018
A me capita a
volte – ma penso capiti anche a voi, a tutti - di avere la sensazione
poco appagante di aver combattuto piccole o grandi battaglie con
risultati apparentemente deludenti. Eppure le intenzioni erano buone e
l’impegno generoso. Quando però leggo nel Vangelo, che ritengo fornire
le armi o meglio gli strumenti più idonei per non abbandonarsi allo
scoraggiamento, che si può vincere perdendo e si riceve donando, rialzo
la testa e riprendo il cammino cercando di calcare le orme di Colui il
quale con l’autorevolezza che merita piena fiducia invita : “tu, seguimi”
.
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16/09/2018
L’egoista è
colui che pensa solo a se stesso, al proprio tornaconto e benessere da
raggiungere anche a costo di ignorare e danneggiare gli altri.
Chi si comporta da egoista rischia di rimanere veramente solo.
Non fraintendiamo però! Pensare solo a se stessi diventa deprecabile se
indissolubilmente è in compagnia dell’avverbio : solamente, solo.
Anche Gesù ci chiede di avere verso gli altri la stessa misura di amore
e di interessamento che usiamo per noi stessi.
In effetti corriamo il rischio di trascurarci, di non ricercare il
nostro vero bene rendendo così sterile anche il bene che riversiamo
sugli altri.
Lasciamoci interpellare, di tanto in tanto dalla domanda : “dove e come
mi trovo; cammino ma verso dove e perché; come sono e come dovrei e
vorrei essere, …?”.
Chi vuole produrre e condividere buoni frutti deve preoccuparsi di
curare l’albero, il proprio albero.
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11/09/2018
Ripartire con
il piede giusto! Riaprono le scuole e il ritmo della vita famigliare
cambia. Cambia per coloro che hanno usufruito di un periodo più o meno
lungo di riposo e di ferie. Cambia anche per chi, neppure per un
istante, ha potuto interrompere il tram tram quotidiano.
Si ricomincia, si riprende: ancora una volta con il desiderio di voltare
pagina, fare qualcosa di più e di meglio. In ogni campo, in ogni
ambiente, in ogni attività personale e comunitaria.
Non è facile ma è possibile. Incominciamo col provare a guardare le
persone con le quali viviamo, lavoriamo o semplicemente incontriamo non
solo da quello che appaiono o vogliono apparire: guardiamole dentro
senza indagare o peggio spiare. Non mancheranno le sorprese. Le buone
sorprese.!
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26/08/2018
Non lasciarsi
stroncare ma neppure dimenticare il crollo del ponte autostradale
Morandi che ha causato la morte di tante persone, ha ferito la vita dei
loro cari, ha costretto intere famiglie ad abbandonare la propria casa e
continua a causare enormi disagi per gli spostamenti nell’ambito
cittadino, nazionale ed anche internazionale.
Totale la partecipazione solidale e l’impegno a ricostruire.
Altri ponti sono crollati e continuano a cadere. Sono i ponti delle
relazioni umane che riescono a rendere meno pesante il traffico del
nostro quotidiano. Sono i ponti che avvicinano i colleghi di lavoro e
fanno della fabbrica o dell’ufficio una famiglia e della famiglia un
nido caldo, accogliente e sicuro.
Ponti che crollano o rischiano di rovinare perché difetta la
manutenzione. Perché si trascura il rispetto reciproco, la pazienza, il
perdono chiesto e donato, la collaborazione, l’altruismo. In una parola
l’amore. Mettiamo mano alla ricostruzione!
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07/07/2018
Può capitare
nei discorsi anche meno impegnati, come quelli occasionali dei giorni di
vacanza, di sentir parlare e di esprimersi sulla figura e l’operato di
papa Francesco. Con il discorso si arriva al confronto e al confronto
seguono il giudizio e la scelta. A me è capitato recentemente di essere
interpellato perché ritenuto, in quanto sacerdote, “addetto ai lavori”.
Mi sono limitato a rispondere che nessuno è in grado, né tantomeno in
diritto, di formulare giudizi complessivi. Ho risposto semplicemente:
“missione del papa è quella di annunciare il Vangelo! Se quello che dice
o fa - al di là della simpatia o della popolarità che suscita - mi aiuta
a conoscere meglio e ad amare più coerentemente, Gesù Cristo: è il papa
che “mi va bene!”.
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16/06/2018
Hai ma
riflettuto su quali siano le tue reazioni più immediate, frequenti e
durature di fronte alle “diversità” quali differenza di idee, di fede
politica o religiosa; differenza di gusti o di cultura; differenza di
età o di stato sociale; differenza di nazionalità, di carattere o di
abitudini,ecc …
A volte ne siamo infastiditi e reagiamo con la indifferenza o la fuga; a
volte accettiamo la sfida del confronto che ci porta al rispetto, alla
accoglienza e condivisione, oppure ci fa distinguere, allontanare,
contrapporre.
In genere fa difficoltà ad accettare le diversità sopra elencate ed
altre ancora, chi misura tutto secondo i propri gusti od interessi,
mentre è più saggio e realistico chi ritiene che, per rendere colorato
il mosaico della propria vita, ha bisogno di alcune tessere che potrà
trovare solo negli altri.
Se tu fossi convinto che il tuo bene lo raggiungi solo cercando “il
bene”; se tu credessi che devi provare prima dello scontro il confronto
e prima del rifiuto la accoglienza; se ti rendessi conto che anche gli
altri sono importanti come e forse anche più di te saresti in pace con
te stesso e con tutti. Ti pare poco?
Ma ricordati: non separare mai la fiducia dal discernimento, dalla
prudenza!
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09/06/2018
Con la
“esortazione apostolica” – così vengono chiamati alcuni importanti
documenti -: “Siate nella gioia ed esultate” (Gaudete et exultate), del
19 marzo 2018, Papa Francesco ci ricorda che tutti siamo chiamati alla
santità. Essere santi, infatti, non significa adottare strane forme o
inusuali stili di vita, ma lasciarsi attrarre ed immedesimare nel mondo
di Dio. Un mondo che non separa dal quotidiano nel quale siamo immersi,
ma che insegna ad interpretare ed affrontare il vissuto con la mente e
il cuore di Dio: con gioia ed esultanza. Dal documento, di circa cento
pagine di facile lettura, riporto il pensiero che sintetizza la
riflessione sulle “beatitudini”: la segnaletica che il Vangelo pone
sulla strada della santità e di conseguenza della felicità. Una
segnaletica da molti ignorata o peggio scartata, perché non indica
scorciatoie alternative ed illusorie: “Essere poveri nel cuore, questo è
santità (70). Reagire con umile mitezza, questo è santità (74). Saper
piangere con gli altri, questo è santità (76).Cercare la giustizia con
fame e sete, questo è santità (79). Guardare e agire con misericordia,
questo è santità (82). Mantenere il cuore pulito da tutto ciò che sporca
l’amore, questo è santità (86). Seminare pace intorno a noi, questo è
santità (89). Accettare ogni giorno la via del Vangelo nonostante ci
procuri problemi, questo è santità (94)”. Questa strada –viene
costantemente ripetuto nel documento – si può percorre solo se ci si
lascia prendere per mano da Colui che l’ ha indicata e che fornisce
gratuitamente e generosamente il necessario equipaggiamento.
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02/06/2018
Le parole, gli
scritti, le immagini sono strumenti di comunicazione e ben sappiamo
quanto, per noi di noi, sia importante ed essenziale intessere
relazioni. E’ come respirare e nutrirsi. Come l’aria, però, può essere
inquinata e il cibo adulterato, così il “traffico” della comunicazione
può condurre fuori strada. Occorrono responsabilità e discernimento
capaci di valutare la qualità di quanto si mette o si trova in “rete”. E
la qualità, il marchio di garanzia – ce lo ricorda il Vangelo – sono
autenticati dal cuore, dalle intenzioni, dalle motivazioni. Guai a
comprare o commerciare beni contraffatti! Serviamoci dunque di filtri
idonei e di bilance trasparenti.
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25/05/2018
Si riaffaccia
vivo il ricordo della notte tra il 30 e il 31 maggio dello scorso anno.
Telefonata dall’ospedale di Sampierdarena, del fratello Andrea: P.
Modesto è morto. L’altro fratello Lucio, anch’egli a Genova, e P. Angelo
si precipitano, …. Comprensibile e generale sconcerto; seguono solenni,
partecipate e commosse celebrazioni alla Madonnetta, a Mione paese
natale e poi, … E poi si continua nel desiderio e nell’impegno di non
disperdere ,ma anzi di completare e rafforzare, quanto P. Modesto ha
detto, insegnato e soprattutto fatto. E il cammino di questo anno sta a
testimoniare che dietro slogans e frasi ad effetto, utili ma non
sufficienti, c’è la solidità dei sani principi e valori veicolati ed
accolti. E’ questo il modo migliore non solo di ricordare P. Modesto ma
di sentirlo presente, vicino. Di incontrarlo, come ci ripetiamo ogni
volta che mensilmente ci ritroviamo attorno all’altare per la messa con
la quale si può realizzare appieno la comunione con Dio dal quale ha
origine la vita che va ben oltre i nostri orologi e calendari, oltre i
nostri spazzi. Complimenti agli autori della vignetta apparsa
sull’ultimo numero (333) de “Il Chiodo” i quali, dopo aver ricordato
l’effervescente “mondo rangers”, affidano alla famosa nuvoletta fuori
campo il messaggio: “anche fuori dalla vignetta … vi sono ancora
vicino!”.
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20/05/2018
Tra i molti
che si danno da fare per trasformare in meglio il mondo ve ne sono
alcuni tentati di ritirarsi perché l’impresa è faticosa e i risultati
appaiono inadeguati e insoddisfacenti.
Spesso l’insuccesso dipende dagli strumenti e dal metodo usati.
Prima di cedere le armi proviamo a lavorare secondo le indicazioni del
seguente proverbio cinese:
“Se vuoi cambiare il mondo devi iniziare dal tuo paese.
Se vuoi cambiare il tuo paese devi iniziare dal tuo villaggio.
Se vuoi cambiare il tuo villaggio devi iniziare dalla tua casa.
Se vuoi cambiare la tua casa devi iniziare da te stesso”.
Si dice e si crede quanti credono in Gesù Cristo hanno una marcia in più
perché hanno ricevuto lo Spirito di Dio capace e desideroso di rinnovare
il mondo. Sia operante, questo Spirito, anche nelle nuove generazioni
che in questi giorni ricevono la prima Comunione e la Cresima.
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13/05/2018
Il bene
seminato continua a germogliare. Lo abbiamo constatato ancora una volta
a Rumo dove si è tenuto il “campo di primavera” che ha radunato più di
cento aderenti a: Ragazzi Rangers, Millemani, Insieme si vola, Mosaico,
… Si è fatto il bilancio, si sono stesi programmi e, soprattutto, si
sono rafforzate le convinzioni e le motivazioni. Calorosa come sempre la
accoglienza della gente del posto, commovente l’incontro con P. Modesto
prima al cimitero e poi nella santa messa. E’ passato un anno ormai
dalla sua scomparsa ma continuiamo a sentirlo presente e con il suo
esempio e la sua vicinanza andiamo avanti anche contro corrente.
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05/05/2018
Ricordando l’educazione ricevuta in famiglia e a scuola,
le persone di una certa età provano sgomento al ripetersi di atti di
vandalismo, di violenza e di bullismo operati singolarmente o in gruppo
da ragazzi adolescenti.
Al giusto lamento, alla doverosa preoccupazione, alla efficace reazione
non manchi il rallegramento per i raggi di sole che continuano a
squarciare le nubi.
Pochi giorni fa un giovane italiano, studente universitario in
Inghilterra, ha diffuso le foto del proprio volto, insanguinato e
tumefatto a causa delle violenze immotivate subite da tre minorenni,
commentando di essere più addolorato e preoccupato che arrabbiato.
Addolorato e preoccupato per il futuro dei suoi aggressori certamente
privi – se arrivati a tanto - di adeguato clima familiare e sociale.
Per avere buoni frutti – si può interpretare – è necessario curare gli
alberi e le loro radici.
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21/04/2018
Nel linguaggio “rangers” ritorna spesso la parola
“recinto” con chiaro riferimento alla pagina del vangelo (Gv 10,11-18)
che ci viene riproposta il 22 aprile, IV domenica di Pasqua.
Il recinto rimanda al cerchio, cerchio che esprime unità, comunione,
solidarietà, amicizia.
Il cerchio richiama soprattutto convergenza al centro.
Gesù si proclama centro, punto di riferimento, guida, e chiede di essere
ascoltato, seguito. Ce lo dice con le parole: “Io sono il buon pastore
che si dona per le pecore, per difenderle, per custodirle, per farle
crescere. Un pastore che guarda oltre il recinto e che aspetta
trepidante, che anche le pecore ancora lontane ritrovino la strada verso
il ritorno, il centro”.
Ricordando il pastore per eccellenza non possiamo dimenticare quanti,
come Pietro, continuano ad essere chiamati da Gesù a pascere, con lui,
le “sue” pecore.
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14/04/2018
Ma la primavera di questo 2018 si decide ad arrivare o
no?
Gli esperti alternano previsioni di bassa ed alta pressione; di correnti
calde o venti dal nord e conseguente aumento o calo della temperatura,
ecc …
Il nostro influsso sulle stagioni non va oltre attese più o meno
confermate.
Al contrario possiamo e dobbiamo influenzare ed anche dominare le
stagioni che riempiono di tepore o gelo, di serenità o nuvole, di fiori
e frutti o rovi e bacche i nostri giorni e le pareti fra cui viviamo.
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07/04/2018
Caro Modesto,
mancano poche settimane al primo anniversario della tua partenza per un
Paese lontano ma ben conosciuto, un paese che giustamente amiamo
chiamare Casa., casa del Padre e quindi nostra.
Con discrezione, anche se pubblicamente perché sicuro di dare voce a
tanti altri, desidero intrattenermi con te - con più parole di quante ne
usassimo un tempo - con la stima e l’affetto, spero reciproci, non
scoppiati emotivamente ma costruiti ed anche difesi negli anni che ci
hanno visto crescere non solo vicini ma soprattutto assieme.
Forse, se fossi stato di turno alla porta, quando hai bussato per
chiedere di entrare in Casa ti avrei raccomandato ancora una volta di
riordinare il tuo aspetto e curare più attentamente alcuni particolari,
ma poi guardandoti più in profondità e leggendoti nel cuore, avrei
aperto; non solo: avrei addirittura spalancato i battenti perché la
onestà, la generosità, l’altruismo, l’amore verso il Padre e i Fratelli
sono chiavi che aprono ogni serratura.
Perciò, alla domanda – che non può mancare in una lettera – “come
stai?”, sono sicuro che risponderai, come eri solito fare, non
dicendo”bene, benissimo”, ma mostrando il pollice della mano destra
alzato, e premurandoti di aggiungere anche quello della mano sinistra.
Come sai bene – sono infatti sicuro che aprendo con la mano le nuvole ti
affacci spesso dalle nostre parti, leggi “Il Chiodo”, ascolti “Radio fra
le note”, partecipi attentamente alle riunioni ad ogni livello, ti
aggiri per le sedi – almeno una volta al mese ci ritroviamo in tanti
(questa sera otto aprile nella chiesa di S. Nicola a Sestri) a pregare
per te; soprattutto a pregare con te, insieme.
Insieme fra noi e con te per fare in modo che il buon seme evangelico
della fiducia verso gli altri e soprattutto verso Dio, che hai
instancabilmente donato, sia custodito gelosamente, accompagnato nella
crescita e difeso da quanti lo vorrebbero modificare o trasformare
geneticamente.
Ciao Modesto e grazie!
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31/03/2018
Vorrei condividere una riflessione suggerita dai testi
della liturgia dei giorni di Pasqua i quali invitano ad adorare e
acclamare, con ammirazione e gratitudine, quanto ricordato e ricreato:
dal crudele e secco legno di una croce è sorta e continua a nascere vita
e conseguentemente gioia.
Come è possibile?
Se guardo il Crocifisso - con le braccia spalancate e accoglienti -
ricordo le parole di Gesù:
“per voi, per te!”, e non posso fare a meno di sentirmi amato.
E chi si sente amato non ha forse scoperto e bevuto alla sorgente della
serena felicità?
Sono poi sicuro, me lo conferma la risurrezione, che la fonte è sempre
viva e zampillante.
Cantiamo allora, con tutto il cuore, la parola ebraica ”alleluia: lodate
Dio”.
Buona Pasqua!
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23/03/2018
Lentamente, pur senza esplosione di colori e tepore, la
primavera avanza. Avanza inarrestabile.
Perché non sentirci coinvolti in questo processo di rifioritura e di
rinascita?
Perché rimanere rinchiusi o addirittura prigionieri nel nido che ci
costruiamo e che a lungo andare rischia di soffocarci?
E’ Pasqua! Nessuno rimanga inchiodato alle proprie croci, sigillato
nella propria tomba.
Possiamo e dobbiamo rialzarci, uscire, camminare, risorgere.
Fin da ora.
Grazie a Lui, con Lui.
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18/03/2018
È nota l’affermazione di Archimede di Siracusa (287 ? –
212 a.C.): “datemi un punto di appoggio e solleverò il mondo!”. In
molti, prima e dopo di lui, hanno cercato di cambiare il mondo facendo
leva su generosità, intelligenza, retta intenzione, buona volontà:
spendendosi e donandosi senza riserva o addirittura imponendosi con il
potere.
Anche il mondo dei Rangers-Millemani-Mosaico, e con esso l’universo del
volontariato si impegna a “trasformare il mondo”.
L’autore cristiano della “lettera agli Ebrei” (I sec.) chiama àncora il
punto di appoggio che ci presenta ed offre. Egli scrive: “abbiamo un
forte incoraggiamento ad afferrarci saldamente alla speranza che ci è
stata proposta. In essa infatti abbiamo come un’àncora sicura e salda
per la nostra vita: essa entra … dove Gesù (con la risurrezione)
è entrato precursore per noi” (6,18-20). Da sempre l’àncora è
simbolo di stabilità, sicurezza. E’ garanzia di speranza.
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10/03/2018
Al centro della festa di Pasqua c’è la morte in croce e
la risurrezione di Gesù Cristo, il Signore! Nei giorni scorsi ne ho
parlato con bambini e ragazzi del gruppo Madonnetta del movimento
Rangers, fondato da P. Modesto. Ho ricordato con loro che quando si
domanda ai più piccoli quanto bene vogliano alla mamma ed al papà, essi
rispondono allargando le braccia quanto possibile. Guardando il
Crocifisso e rivolgendo a Gesù la domanda: “quanto bene mi vuoi?”
avremmo la stessa risposta: due braccia aperte all’inverosimile in segno
di accoglienza che perdona e rincuora: due braccia più eloquenti di
tante parole!
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04/03/2018
Essere ed apparire. Non sempre, nella vita reale, i due
verbi si incontrano perché spesso una persona riesce a presentarsi quale
in effetti non è. Bisognerebbe, invece, darsi da fare per costruirsi
interiormente senza preoccuparsi eccessivamente del riflesso della
propria immagine. Gli aderenti a Millemani, Rangers e simpatizzanti
hanno riflettuto sull’argomento nel primo dei tre incontri in
preparazione alla Pasqua. L’ ”apparire” è stato accostato alla
“religiosità” la quale corre il rischio di essere limitata o ridotta a
parole, a immagini derubate della propria valenza capace di alimentare
ed esprimere sinceramente un interiore atteggiamento di fede-fiducia,
unica in grado di garantire una autentica relazione con Dio
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25/02/2018
Chi parla con le mani, cioè chi agisce coerentemente al
suo dire, si fa capire da tutti. Sono i fatti la migliore garanzia a
quanto si afferma.
Ma le mani vengono mosse dal cervello e perché il loro parlare non
scaturisca solo dalla intelligenza, dal ragionamento, dal calcolo a
volte freddo o peggio opportunista, è necessario che con il cervello
intervenga il cuore.
Un cuore che deve essere educato, curato e, a volte, sostituito,
trapiantato.. La quaresima è una buona occasione per sottoporsi a questa
cura capace di rendere il nostro agire utile, intelligente e soprattutto
insaporito e riscaldato dall’amore.
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17/02/2018
Si narra che il filosofo greco Diogene (416-323 circa a.
C.), passeggiando tra le bancarelle dei mercati – al vedere attorno ad
esse interesse e movimento di folla – esclamasse: “Di quante cose posso
fare a meno!”.
Oggi si afferma che si progredisce nella misura in cui si produce, e
conseguentemente si invita a consumare per produrre di più.
Ma cosa consumare e cosa produrre? Produrre per creare esigenze
velleitarie o per soddisfare bisogni e necessità?
Si sbagliava o aveva ragione S. Agostino che insegnava che è meglio
controllare i desideri che accaparrarsi le cose?
Il tempo di quaresima ci ricorda e ci propone un cammino guidato da :
“Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca
di Dio” (Mt 4,4).
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11/02/2018
Le statistiche, lo sappiamo, sono da interpretare. Esse
infatti attribuiscono a ciascuno meriti o colpe che il più delle volte
sono attribuibili ad alcuni, anche se molti.
Nei giorni scorsi, ad esempio, abbiamo letto che in Italia ogni
famiglia, in media, spreca annualmente 145 kg di cibo per un totale di
16 miliardi; spreco non certamente imputabile a quanti vediamo rovistare
nei cassonetti.
Il prossimo 14 febbraio entreremo, con l’austero segno-richiamo delle
“ceneri”, nei quaranta giorni di quaresima. Una buona occasione per
disintossicarci e riprendere la linea. Soprattutto una occasione per
liberarci dall’ansia di avere sempre di più, di più. Una occasione - da
trasformare in abitudine - per aprirci agli altri in ogni dimensione di
attenzione e di solidarietà.
Anche a costo di qualche rinuncia e sacrificio personali.
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04/02/2018
Ciascuno di noi, più o meno consapevolmente, influenza e
a volte pure condiziona l’agire degli altri. Tutti, quindi, in qualche
misura siamo educatori e formatori; responsabili del bene o del male
comune. Non basta guardare dalla finestra limitandosi ad approvare o a
condannare gli altri.
Siamo coinvolti. Verifichiamo dunque il nostro comportamento con la
seguente affermazione di Romano Guardini: “Il primo fattore formativo è:
ciò che l’educatore è; il secondo ciò che l’educatore fa; solo il terzo
è ciò che egli dice” (Le età della vita).
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30/01/2018
Qualche giorno fa, per la precisione sabato 27 gennaio,
ci siamo ritrovati al santuario della Madonnetta per “incontrare” P.
Modesto. Nell’invito si parlava di “ricordarlo” con la celebrazione
della messa, la messa che non deve finire! Ma celebrare la messa
significa incontrare Colui ha affermato essere vita, una vita comunicata
ai suoi perché con Lui continuino a vivere. A vivere nella casa del
Padre. Per questo siamo convinti che il ricordo si è trasformato in
incontro, in comunione. Come in una grande famiglia stretta attorno ad
unico Padre.
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21/01/2018
“Anche se la finestra è la stessa, non tutti quelli che
vi si affacciano vedono le stesse cose. La veduta dipende dallo
sguardo”. Condivido appieno questa riflessione della poetessa Alda
Merini (1931-2009) . In essa si esprime rispetto per lo sguardo, la
sensibilità, la cultura - in una parola - per la personalità dell’altro.
Sono nondimeno grato a chi, guardando con me dalla finestra, mi aiuta a
riconoscere nel panorama, aspetti e particolari che altrimenti mi
sfuggirebbero. Non devo svendere la mia originalità ma neppure negare,
con orgoglio e presunzione, ogni dialogo e confronto.
E’ da saggi permettere che alla finestra della nostra vita si affaccino
con noi altri i quali, all’occorrenza, possano fornirci di occhiali
adatti. Adatti non solo a vedere in superficie ma a conoscere in
profondità.
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13/01/2018
Si ritiene libero chi non subisce condizionamenti di
sorta che impediscono di realizzare quanto ritiene cosa buona in se
stessa; cosa buona che vada ben oltre l’utile e il piacevole immediati.
I condizionamenti più numerosi e più vincolanti li troviamo in noi
stessi: l’ ignoranza che fa apparire lanterne semplici lucciole;
l’egoismo e l’orgoglio che limitano gli orizzonti e rifiutano le
occasioni di confronto; l’avarizia che rende calcolatori gretti;
l’opportunismo che non rispetta niente e nessuno; la pigrizia che
impedisce ogni coinvolgimento e rimanda senza mai concludere; la
presunzione che si arroga il diritto di giudicare e pure di condannare;
la permalosità che spegne la serenità e la gioia; ecc .. ecc …
Tutti questi nemici della libertà, ed altri ancora, li riconosciamo e
combattiamo facilmente nei comportamenti degli altri. Non basta!
La libertà si conquista quando si riesce a spezzare o per lo meno a
controllare i legacci che ci portiamo dentro.
E’ pienamente libero, dunque, chi non è soggetto a condizionamenti
personali od esterni, chi è guidato e condotto dal bene. Dal Bene!
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05/01/2018
Come si dice popolarmente: “con l’Epifania, tutte le
feste vanno via”. E mentre alcuni saranno contenti di riprendere una
vita più tranquilla, altri rimpiangeranno vacanze, incontri, cenoni, ecc
…
Ma poiché ogni festa vuole ricordare e possibilmente rinnovare qualche
evento gioioso, è doveroso interrogarci su quanto hanno prodotto e
lasciato in noi gli eventi ricordati e celebrati con il Natale.
Possiamo, ad esempio, dire che tali feste sono state una stella cometa
che ci ha guidati allo riscoperta del Bambino nato per noi? E in quel
Bambino abbiamo riconosciuto che attraverso Lui, lo stesso Dio prende il
nostro DNA e ci dona il suo? Ci siamo sentiti spinti ad entrare più
realisticamente nella famiglia che raduna tutti, proprio tutti, attorno
allo stesso Padre?
Solo nella misura in cui tali certezze sono rinate e si sono consolidate
possiamo continuare a cantare coerentemente: “la nostra festa non deve
finire, perché la festa siamo noi …” e ce la portiamo dentro, motore di
vita!
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27/12/2017
“Nel giardino della solitudine crescono due generi di
frutti. Vi si possono cogliere il riposo, la disponibilità a riflettere
e a discernere; il tempo di ricordare e progettare con serenità; la
opportunità di conoscersi e di conoscere al di là delle apparenze, ecc …
Accanto a questi frutti ne crescono altri amari, velenosi. La
solitudine, infatti, può generare sfiducia, depressione, insoddisfazione
pessimismo, egoismo, rivalità, ecc … ecc …
Nell’aiuola della solitudine si possono cogliere fiori o rovi. Può
trovare fiori chi è solo, raccoglie rovi chi si sente solo”.
La festa del Natale ci ha ricordato che “ (Dio) venne ad abitare accanto
a noi” (Gv 1,14) e che anche se “io sono povero e solo, il Signore ha
cura di me”(Sal 40, 18)”.
Con questa fiducia sapremo cogliere, nel giardino del 2018, più fiori
che rovi. Auguri!
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19/12/2017
- NATALE 2017

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16/12/2017
Quest’anno mi sto riconciliando con le luci fantasiose
che sprigionano gli alberi di Natale in tante case e nelle piazze di
molte città; mi rappacifico con le luci che rischiarano vie e vetrine.
Penso: “sono solo inconscio desiderio di fuga ed evasione dal grigiore
quotidiano; ricerca di colori e di tepore o segnale dell’ inconscio
desiderio e innato bisogno di essere trasfigurati da un’altra Luce?
Giovanni, nel suo vangelo, così presenta il Natale: “Veniva nel mondo la
Luce vera, quella che illumina ogni uomo” (1,9).
Le altre sono luci che devono orientare e condurre alla Fonte (cfr Gv
1,7-8).
L’augurio di buon Natale ci invita a ricercare e a premere l’
interruttore giusto
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10/12/2017
Ci si rallegra che alcune feste cristiane siano ricordate
e celebrate anche in ambienti apparentemente non interessati al loro
messaggio religioso. Dispiace, d’altra parte, che la superficialità e
l’indifferenza dilaganti impediscano di apprezzarne l’aroma particolare
con il quale tali feste, vissute con autenticità e coerenza, rendono
gustoso il vissuto quotidiano. Natale ci ricorda la costante presenza e
vicinanza di Dio; una vicinanza che può maturare in un’esaltante
incontro a tu per Tu; un incontro che permette di guardarsi in faccia
con il cuore negli occhi, e che apre ad una sconfinata fiducia
reciproca. Questo sì che è un “buon Natale”!
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02/12/2017
Quando si fanno gli auguri si esprime il desiderio che
nella vita dei destinatari entri e cresca qualcosa di bello, di
positivo, di buono.
Qualcosa o qualcuno!
Durante la celebrazione della Messa il sacerdote, convinto che avere Dio
compagno di cammino sia garanzia rassicurante, augura ripetutamente: “il
Signore sia con voi”.
Anche nel comune modo di dire si usa l’espressione: “Vai con Dio”.
Il calendario della Chiesa fa precedere il Natale dal periodo di
“avvento, venuta” per motivarci ad accogliere convenientemente Colui che
prese nazionalità, residenza e domicilio accanto a ciascuno di noi per
assicurarci così “nuovi cieli e terra nuova”.
La celebrazione dell’”avvento” non solo ci dispone ad aspettarlo ma ci
spinge anche ad “andargli incontro”.
Buon viaggio, dunque!
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28/11/2017
Ogni incontro interpersonale, anche il più superficiale,
fa scattare la reazione della simpatia o del suo contrario. Quando la
frequentazione diventa, per vari motivi, più coinvolgente ed assidua è
necessario lavorare su tali reazioni. L’incontro con l’altro provoca il
confronto, il confronto evidenzia le differenze, le differenze
costringono alla ricerca e alla scelta di ciò che è meglio. Individuare
e condividere assieme i valori portanti apre alla collaborazione e
sussidiarietà, mentre la mancanza di dialogo porta al disinteresse, alla
sopportazione, allo scontro. Il cammino insieme, non sempre facile, è
reso possibile e fruttuoso solo se ci si rispetta ed accoglie
reciprocamente.
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18/11/2017
“Non amiamo a parole ma con i fatti”. Al tema
della prima Giornata Mondiale dei poveri (domenica 19 novembre),
associazione, parrocchie e gruppi si sono ispirati per mettere a punto
iniziative a favore degli “ultimi”. Un parroco di Roma, ad esempio, ha
coinvolto 10 ristoranti che per l’occasione offriranno il pranzo a 120
persone. Altri 4.000 “poveri” saranno accolti, dopo la messa celebrata
in S. Pietro, nell’Aula delle udienze e in vari istituti e collegi di
Roma. Cose tutte buone e ottime se non usate per mascherare egoismo ed
indifferenza e per tacitare la propria coscienza. Gli “ultimi”, ha
scritto il Papa per l’occasione, non devono essere “i destinatari di una
buona pratica di volontariato da fare una volta a settimana ma fratelli
con i quali incontrarsi per dare luogo ad una condivisione che diventi
stile di vita”.
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12/11/2017
Non conoscevo Edmund Burke (1729-1797) - uomo politico,
filosofo e scrittore britannico - prima di leggere la seguente sua
riflessione: “Per il fatto che mezza dozzina di grilli, sotto una siepe,
facciano risuonare tutto il campo col loro strepito incessante, non
dovete credere che quelli che fanno tanto rumore siano i soli abitanti
del campo stesso”. E’ confortante avere conferma che la ragione non
sempre è di chi, nel campo, più alza la voce.
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05/11/2017
Definiamo fluido ciò che riusciamo a toccare ma non a
trattenere; quanto ci passa tra le mani ma al tempo stesso ci fugge. Ciò
che è fluido, liquido ci appare inconsistente, superficiale, vano.
Alcuni definiscono fluide la società, le attività, la famiglia, le
relazioni interpersonali, … e conseguentemente la vita stessa. Esiste
fortunatamente un antidoto a questa deriva di pensiero che rischia di
frenare ogni slancio e spinge alla indifferenza e al disinteresse.
Esiste un solidificante capace di dare consistenza a quanto è fluido o
forse appare solo tale. Si chiama: amore, una parola che tradotta
significa: andare oltre se stessi.
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28/10/2017
“Date a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è
di Dio”. Anche chi è digiuno di vangelo conosce,e forse ha anche citato,
questa risposta che Gesù diede a chi voleva metterlo in seria difficoltà
chiedendogli una netta ed imbarazzante presa di posizione politica.
Infatti: legittimando il tributo a Cesare - l’imperatore straniero ed
invasore - egli avrebbe approvato il potere usurpatore e al tempo stesso
negato la piena sovranità di Dio sul popolo eletto. La sua risposta lo
avrebbe scoperto o collaborazionista o rivoluzionario compromettendogli
in ogni caso la vita.
Gesù ampia gli orizzonti, alza il tiro e risponde: esiste un mondo
tangibile, il mondo di Cesare, nel quale viviamo ed esiste anche - non
meno reale – un mondo spirituale, il mondo di Dio. Due realtà non
necessariamente in contrasto o in competizione fra loro, ma pienamente
conciliabili, anzi capaci di collaborazione ed intesa. La stessa umana
vita di Gesù sta a dimostrare la possibilità e la bellezza di questo
incontro tra il cielo e la terra. L’ordine e l’ equilibrio si rompono
quando l’uomo pretende di invadere il campo di Dio o pensa di poterne
farne a meno. Il mondo di Dio e quello di Cesare possono e devono
camminare assieme per la costruzione di un progresso vero e duraturo.
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20/10/2017
A volte la spontaneità, dote apprezzabile ed apprezzata
perché libera da convenzioni condizionanti, non è affatto libera ma
soggetta a reazioni istintive non sempre positive. La paura, ad esempio,
è una reazione - di fronte ad una situazione preoccupante o creduta tale
- spontanea ma anche istintiva, e sappiamo bene che ciò che è istintivo
prima di avere il via libera della volontà dovrebbe passare all’esame
della ragione e degli altri valori nei quali si crede.
Riflettere e ponderare prima di parlare e di agire non mortifica dunque
la spontaneità ma la arricchisce di maggiore consapevolezza e libertà.
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18/10/2017
Si individuano con un una certa facilità le cause ed
anche i rimedi di alcuni malesseri che a volte ci affliggono:
raffreddori, piccole contusioni, ecc … Altri disturbi richiedono
ricerche approfondite e cure impegnative e durature. Così avviene anche
per quanto può turbare la serenità delle persone, dei gruppi, della
società. A volte sono sufficienti una parola chiarificatrice od primo
passo fatto con gratuità e benevolenza; spesso però ciò che inquina la
vita personale e di relazione è qualcosa di più serio e profondo. In
questi casi non basta incontrarsi, dialogare, trattare ma si dovrà
intervenire per risanare il cuore e la mente di chi pensa ed agisce
prevalentemente per egoismo, tornaconto, grettezza; con superficialità,
con indifferenza. La terapia è lunga, richiede impegno ed anche fatica
ma i risultati ci sono e … si vedono.
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05/10/2017
“Spero sia utile, anche ai giovani, la riflessione che
col passare degli anni mi accompagna insistentemente. “Inoltrandosi
nella terza età si sperimentano i limiti evidenziati dal declino delle
forze fisiche e dal passo spedito di chi ci cammina accanto giusto il
tempo di sorpassarci.
La prima reazione può essere di disappunto. Poi il buon senso ci dice
che è la legge della vita ed infine, con mille altre motivazioni anche
le più negative emozioni istintive si addolciscono e si sente la
serenità a portata di mano.
In definitiva non si tratta di ritirarsi o di essere emarginati ma di
occupare il posto giusto al tempo giusto.
Per nessuno Dio disegna posteggi, tantomeno ripostigli. Al contrario
ritaglia, per ciascuno, spazi su misura”.
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01/10/2017
"Tutte le belle notizie rallegrano e danno coraggio e
speranza. Alcune però ci toccano più da vicino e sono, per così dire,
più “creative”. Una in particolare dovremmo sempre ricordare. Si
intitola: il Vangelo. Una parola che già in sé stessa significa “lieto
annuncio, buona notizia”. Il Vangelo propaga la notizia della esistenza,
della presenza, della vicinanza di Dio; di Dio paternità, benevolenza,
misericordia. E’ la notizia predicata da Gesù, affidata ai suoi
discepoli e giunta fino a noi. Ha cambiato, nel corso dei secoli, il
cuore e la vita a milioni di persone. E’ una notizia conosciuta e al
tempo stesso dimenticata; molto predicata e non altrettanto messa in
pratica; a volte combattuta ma sempre vitale. E’ la notizia che può
rinnovare il mondo perché è in grado di risanare il cuore delle persone
e renderle così capaci di fare e di ricevere il bene. Altre ricette
possono rivelarsi rimedi palliativi e illusorii".
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24/09/2017
Una bella iniziativa che farà certamente piacere al mondo
di Millemani e a molti altri.
Da martedì 19 settembre il quotidiano Corriere della Sera pubblica e
distribuisce gratuitamente un inserto settimanale dedicato alla “buone
notizie, all’impresa del bene!”.
Ci si accorge che sono all’opera 300 mila imprese non profit, 4,7
milioni di volontari, e circa 1 milione di dipendenti e collaboratori.
Ci si accorge, e questa è - sopra tutte - la buona notizia, che anche il
bene interessa la opinione pubblica, non tanto per dimenticare il male,
ma perché in tutti c’è sì la voglia di stare bene ma anche il desiderio
di fare il bene.
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18/09/2017
Mi piace immaginare la mia vita all’interno di un
triangolo equilatero dove gli spazi di presenza e di azione sono
chiaramente indicati e delimitati da tre lati. Tre lati chiaramente
distinti seppur saldamente uniti e quindi comunicanti, in relazione. Se
ben ricordo le nozioni di geometria apprese a suo tempo, mentre nelle
altre figure triangolari ogni lato ha un nome proprio nell’equilatero la
distinzione non è necessaria. Ma i confini o lati che regolano lo spazio
della vita hanno il loro nome. Si chiamano Dio, gli altri, io. Se questi
lati-confine fossero riconosciuti, accettati, rispettati, ed anche
allargati ma equamente … Alcuni potranno pensare che le parole : lato,
confine, spazio evocano l’idea della chiusura, della difesa,
dell’egoismo. Anche il termine “porta” può indicare realtà
contraddittorie a seconda che sia una porta aperta o una porta chiusa!
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10/09/2017
E’ di qualche giorno fa la notizia che nel mar Ligure,
nel corso di quest’anno, si è notato un crescente avvistamento di
cetacei; fenomeno documentato da una lunga lista di nomi con i relativi
numeri confrontati con quello degli anni precedenti. Anche le presenze
degli “umani” hanno reso più vivace la città di Genova e la riviera. Pur
interessato alla ecologia ed in qualche modo coinvolto in ciò che
comporta la promozione o meno del turismo, mi interessa, tuttavia, fare
una riflessione meno economica ma che credo ugualmente importante.
Dovremmo renderci più attenti ed entusiasti per quanto continua a
fiorire attorno a noi; anche sull’asfalto, fra le pietre, nei cuori
apparentemente più aridi. Contemporaneamente dovremmo renderci meno
indifferenti, più attenti e preoccupati per quanto di positivo rischia
di appassire, seccare, morire anche nei terreni già fiorenti e fertili.
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05/09/2017
Quanti si ostinano a credere e a dire che accanto a tanti
alberi che cadono fragorosamente ne crescono altri nel silenzio,
rischiano di venir ritenuti illusi che chiudono gli occhi su quanto
accade non solo nel mondo ma anche in casa nostra.
In realtà se non ci fossero persone sostenute - nel loro
pensare ed agire - dalla fiducia, dalla speranza, dalla generosità il
deserto avrebbe già ricoperto la terra.
Ha scritto Georges Bernanos:
“Noi apparteniamo alla razza di chi spera; apparteniamo a
quel popolo dell’ attesa che non dispera mai, per la quale la
disperazione è una parola vuota di senso analoga alla parola niente”.
Anche una sola goccia di acqua dolce rende l’oceano meno
salato, come la benevolenza di un semplice sorriso o sguardo
alleggerisce il fardello che incurva tante spalle.
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01/09/2017
Fino a
qualche tempo fa mi sentivo quasi un “turista” che si accontenta di
osservare con interesse sì - ma anche
con superficialità - un
monumento o qualche grande edificio.
Ora mi ci
sto avvicinando e continuo a fare scoperte sorprendenti e belle.
Sto
parlando del pianeta “rangers” e dei suoi molteplici satelliti.
Mondi tutti
nei quali si ritrovano valori che si credevano perduti; mondi nei quali
non ci si limita a pensare, discutere ma ci si sforza di passare, con
coerenza, al dunque.
Si cerca
anche se non sempre si riesce a realizzare tutto e subito, come si
vorrebbe.
Sarei
felice che, fra le “millemani” e i mille cuori, continuasse a trovare
posto il pizzico di sale che dalla fiducia nel Vangelo trova la
capacità e la forza di dare vivacità, sapore e gusto anche alle cose più
semplici e scontate.
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