Prossimi ormai alla conclusione dell’ Anno Santo,
che ci vede impegnati al restauro della nostra identità cristiana,
rinnoviamo in noi il desiderio dell’incontro e della comunione con Dio e
con ogni fratello, attraverso la testimonianza di
fede-fiducia-speranza, ed una più convinta ed accurata celebrazione dei
sacramenti della riconciliazione e della eucaristia. Utilizziamo quindi
ciò che garantisce non solo la “tenuta”, ma la “crescita” di quanto
realizzato. Si tratta di valorizzare un appuntamento settimanale, la
sosta ad una stazione di servizio, di ristoro, di rifornimento: si
tratta non di assistere ma di partecipare alla S. Messa.
Evidenzieremo, innanzitutto, il significato e la
ricchezza di riti e momenti; il ruolo fondamentale ed insostituibile di
Dio e dei nostri atteggiamenti; per concludere convinti che la
eucaristia è veramente la sorgente e la fonte capace di rinnovare la
società e il mondo .Lo hanno testimoniato i due giovani: Pier Giorgio
Frassati e Carlo Acutis, proclamati santi domenica scorsa, i quali
trovarono nella partecipazione quotidiana alla messa e nelle
celebrazione regolare della riconciliazione la forza per rendere
veramente evangelica la propria vita ordinaria.
Particolare attenzione sarà riservata al “pane
della parola di Dio” comunicato dalla bibbia e dalla omelia.
La XXIV domenica del periodo ordinario, quest’anno,
cade il 14 settembre giorno dedicato alla “esaltazione” della S. Croce
(1). Il brano che viene proposto alla nostra riflessione è preso dal
Vangelo secondo Giovanni:
“E
come Mosè innalzò il serpente nel deserto , così bisogna che sia
innalzato il Figlio dell’ uomo , perché chiunque crede in lui abbia la
vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio
unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto ma abbia la
vita eterna Dio infatti non ha mandato il Figlio nel mondo per
condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui” (Gv
3, 13-17).
Su queste parole si fonda e si alimenta la nostra
fede-fiducia; la speranza che ci sostiene. Riandiamo anche alle parole
che Gesù rivolge alla donna incontrata al pozzo al quale si era recata
ad attingere: “Se tu
conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice < dammi da bere>, tu
avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva……<Chiunque beve
di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà l’acqua che io gli darò,
non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in
lui una sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna>” (Gv
4, 10…14).
Queste parole si concretizzano nella celebrazione
della messa e a questa realtà tutti possono accedere ed attingere!
Vale dunque la pena, almeno una volta la
settimana, di fermarsi e rifornirsi; di disintossicarsi ed
ossigenarsi; di rimotivarsi e riprendere il cammino!
Guardare la croce, o
meglio, il Crocifisso, forse non ci farà comprendere il perché della
sofferenza ma ci aiuterà certo ad affrontarla, convertirla, a non
sprecarla!
(1)
Festa istituita nel 628 per celebrare la restituzione alla chiesa di
Gerusalemme della reliquia della Croce asportata nel 614 da Cosroe II re
di Persia
14 Settembre 2025 foglio n.24 –
a cura di “ p.angelo@oadnet.org”