|
Il
Sermig
- Servizio Missionario
Giovani -
è nato nel 1964 da un'intuizione di Ernesto Olivero
e da un sogno condiviso con molti: sconfiggere la
fame
con opere di giustizia e di sviluppo, vivere la
solidarietà verso i più poveri
e dare una speciale attenzione ai giovani cercando
insieme a loro le vie della pace.
Dai "Si" di giovan i,
coppie di sposi e famiglie, monaci e monache
è nata la Fraternità della Speranza, per essere
vicini all'uomo del nostro tempo
e aiutarlo a incontrare Dio.
Sito:
www.giovanipace.org
E-mail: giovanipacege@inwind.it
|
Quando faremo sorridere Dio?
di Ernesto Olivero
Quando Dio potrà essere più capito dai suoi figli del nord, del
sud, dell’est, dell’ovest? Quando l’uomo, europeo o arabo, americano
o cinese, si abbandonerà all’intimo della sua coscienza e riscoprirà
nell’altro che gli è accanto un suo simile? Quando vedrà nel nero e
nel bianco un simile, diverso ma simile? Un simile che può dare la
propria vita alla Trascendenza o desiderare di sposarsi e fare figli
per dare continuità al mondo. Quando lo stesso simile capirà che se
mangia lui anche gli altri devono mangiare; se lui si cura anche gli
altri devono curarsi; se lui scrive e va a scuola anche gli altri
dovrebbero andare a scuola? Quando la coscienza impedirà di alzare
la clava o la spada contro un proprio simile? Quando l’uomo impedirà
alla propria intelligenza di impegnarsi nella ricerca di armi
micidiali che uccidono? Mi sembra impossibile che fino ad oggi non
sia stato così. Mi sembra impossibile che si possa pianificare la
morte degli altri, studiare come uccidere, calunniare e offendere.
Mi è inconcepibile pensare che tutti gli altri non possano
istruirsi, curarsi, mangiare, andare a scuola come me. Forse bisogna
tornare alla coscienza, la stessa coscienza che può portare a Dio
anche senza rendersene conto.
Quell’unico Dio di tutta l’umanità che ci ha regalato un paradiso
terrestre dove scorre latte e miele, dove ci sono cibi succulenti,
dove tutto concorre alla sua gloria: dalle stelle ai pesci del mare,
dagli uccelli del cielo alla natura incontaminata. Una dimostrazione
d’amore per ognuno di noi da riversare sui nostri simili per
ringraziarLo:
sull’arabo, sull’europeo, sul cinese e sull’americano, su chi ha gli
occhi a mandorla e chi ha gli occhi grandi;
su chi ha i capelli biondi e chi li ha neri, lisci o crespi.
Un mondo dove è impensabile non mandare i propri figli a scuola,
dove è assurdo far morire gli altri di fame o ingegnarsi a costruire
armi, dalla clava al missile.
Dio attende che lo aiutiamo finalmente a sorridere.
Sento che il momento è favorevole, la primavera è alle porte. Ma
sento anche con molta forza che dobbiamo sederci attorno ad un
tavolo per riflettere insieme sull’importanza vitale di sentirci
liberi di amarci e criticarci, liberi di pregare o non pregare,
liberi di convertirci ad un’altra religione senza essere presi per
infedeli. L’oggi con tutte le sue violenze impedisce al domani di
essere radioso, di essere un bel domani. Ma il nostro oggi, e mi
intestardisco a crederlo, è ancora nelle nostre mani. Saggezza,
saggezza insisti, fino a che la testardaggine infine si sciolga in
un sorriso, lo stesso che inviterà a sorridere Dio.
|
|