Quasi a metà strada del nostro
itinerario giubilare,ci si presenta una duplice occasione di seria
verifica; la solenne celebrazione della Pasqua e la coinvolgente morte
di Papa Francesco.
Scrive S. Paolo, anni 61-62, alla comunità di Colasse, nella odierna
Turchia: "Se siete risorti con Cristo,cercate
le cose di lassù... Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta
con Cristo in Dio: Quando Cristo sarà manifestato, allora anche voi
apparirete con lui nella gloria. Fate dunque morire ciò che appartiene
alla terra (...) rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di
bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a
vicenda gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei
riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche
voi'
Il giovedì santo, abbiamo ricordato come tali sentimenti ed
atteggiamenti guidassero Gesù il quale, mentre nella cena di addio lava
i piedi ai discepoli, raccomandando loro: "Se dunque io il Signore ed il
Maestro, ho lavato i piedi o voi, anche voi dovete lavare i piedi gli
uni gli altri (....) Sapendo queste cose siete beati se le metterete in
pratica" {Gv 13,14-17).
Quando si nominano i "piedi" alcuni aggiungono: "con rispetto parlando".
Gesù, al contrario, li tocca con mano,li pulisce, li risana. Anche i
piedi di chi lo avrebbe tradito. E chiede a noi di fare come lui.
Nelle letture (Atti degli Apostoli) che ci hanno accompagnato,nelle
celebrazioni eucaristiche dei giorni dopo Pasqua, abbiamo ripetutamente
incontrato Pietro il quale, con ferma insistenza, ricordava agli
ascoltatori la morte a la risurrezione di Gesù e li invitava a credere,
affidarsi a lui, per avere salvezza. E' il messaggio che
instancabilmente ha rilanciato, nel corso di dodici anni di pontificato,
papa Francesco. Un messaggio reso autorevole da molteplici gesti di
attenzione, vicinanza, accoglienza, benevolenza, umiltà, misericordia.
Gliene siamo grati impegnandoci a far si che le emozioni e gli
apprezzamenti emersi ed espressi in questi giorni, producano motivazioni
per una seria conversione dei credenti, degli entusiasti ammiratori, di
tutti.
Anche il logo che ci accompagna nell'itinerario giubilare ci invita ad
una verifica.
Raffigura: quattro persone,
provenienti dai quattro angoli della terra, abbracciate fra loro:
riconciliazione e pace);
sotto i piedi un movimento agitato di onde: difficoltà del quotidiano;
la prima persona,il capofila,stringe la croce che si trasforma, fra le
onde, in ancora di speranza.
L' intera umanità invitata e motivata a ricercare e ritrovare speranza,
nella Croce e nella Risurrezione: camminando insieme!

aprile 2025 – a cura di “p.angelo@oadnet.org”